Con l’esordio del XVIII secolo, termina, per la città di Milano, il lungo periodo di dominazione spagnola. Sotto l’occupazione austriaca la struttura del suo impianto sociale cambia radicalmente, l’economia conosce un periodo di crescita e si estende quella classe di ricchi, non appartenenti alla nobiltà o al clero, che definiamo comunemente “borghesia”. Si moltiplicano i salotti e le accademie e con loro le occasioni di scambi culturali, il che fa aumentare esponenzialmente la richiesta di musica.
I giovani artisti che avevano la fortuna di vivere in quegli anni a Milano si trovarono così a dover soddisfare una crescente richiesta, cercando di andare incontro ai gusti della nuova classe. In quegli anni Milano era un importante crocevia di mode e di culture; i più grandi virtuosi di tutta Europa, soprattutto cantanti e violinisti, si alternavano sui palcoscenici milanesi. I giovani compositori avevano occasione di confrontarsi continuamente con altre esperienze e di assimilare stili diversi.
Fu questo il terreno su cui germinò il nuovo stile strumentale di area lombardo/piemontese. E con il nuovo stile nacque anche una nuova forma che prese presto il nome di “Sinfonia” (va precisato che il termine sinfonia si usava anche in precedenza, ma non tanto riferito ad una forma particolare, quanto al suo semplice significato etimologico di “suonare insieme”).
Questa rivoluzione stilistica non interessò soltanto la città di Milano, ma anche molte altre città europee. I brani del nuovo repertorio incontravano il gusto di un nuovo pubblico non solo italiano, ma internazionale. I nuovi titoli cominciarono a viaggiare e a riscuotere successo in tutte le grandi capitali europee allargando enormemente il bacino di potenziali fruitori della musica. Il fatto che un singolo brano, invece di essere scritto per una determinata occasione ed eseguito poche volte venisse replicato da più orchestre su più palcoscenici, costituì una ghiotta occasione per il mercato dell’editoria, che poteva finalmente investire sulla vendita di un cospicuo numero di copie. Stava nascendo un repertorio stabile, permanente nel tempo. In effetti il termine “classico” venne coniato proprio dal mercato editoriale, come trovata pubblicitaria, per sottolineare il carattere permanente delle opere pubblicate.
Abbiamo deciso di raccontare la storia degli esordi della Sinfonia da un punto di vista molto particolare: quello di un viandante che visitasse le città lungo la via Emilia tra Bologna e Milano, spostandosi però anche nel tempo.
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